Cosa fare quando ti senti sopraffatta e ti chiedi “Come faccio a fare tutto?”
Quando ti senti sopraffatta, sappi che chiederti “Come faccio a fare tutto?” può solo alimentare il problema e il senso di affanno!
Il senso di sopraffazione è qualcosa che riconosci subito: il fiato si fa corto, il peso sulle spalle e sul petto aumenta, la testa si fa confusa e gli unici pensieri che riesci a formulare sono “Non ne posso più!”, “Non ce la farò mai!”, con una voce di sottofondo che aggiunge: “Devo pensare anche a quello, ma come faccio?”.
In quei momenti senti di dover mantenere tutto in equilibrio, in ordine, sotto controllo, destreggiandoti tra le sfide della giornata e le richieste di chi ti intorno.
E tutto, improvvisamente, ti appare urgente, non più solo importante.
Le priorità saltano, o meglio tutto diventa prioritario e tu ti senti soverchiata dalle responsabilità, come se il mondo potesse crollare da un momento all’altro se non ci fossi tu a sorreggerlo.
Alcune strategie da adottare quando ti senti sopraffatta
Quando ti senti sopraffatta ti senti impotente di fronte alla quantità di cose da fare e la convinzione di dovertene occupare bene e da sola non fa che farti sentire ancora più appesantita.
In quelle circostanze, perdi la lucidità e anche l’ordine delle tue priorità:
Se ti succede di sentirti una aspirante Wonder Woman che però non sa da che parte girarsi, prova a ridurre quel senso di sopraffazione con queste tecniche:
Fermati e metti uno spazio (sia fisico, sia mentale ed emotivo) fra te e la situazione
In questi casi continuare ad agire non farebbe che alimentare il circolo vizioso “faccio – non è abbastanza/non va come vorrei – mi sento frustrata e arrabbiata – faccio ancora di più per recuperare”.
I tuoi gesti sarebbero dettati dalle motivazioni meno efficaci e, non riuscendo a distinguere tra priorità e urgenze, rischieresti di concentrarti sulle cose meno importanti, esaurendo le energie e trovandoti con un pugno di mosche in mano.
Respira, torna al corpo e al presente
Prenditi qualche minuto in totale silenzio e solitudine per riconnetterti con il tuo respiro.
Ti accorgerai che il tuo fiato è corto ed è tutto bloccato in gola; la tecnica del 4-7-8 può venirti in soccorso per placare l’agitazione (io la uso spesso per addormentarmi più facilmente!!):
1. prendi un grande respiro ed espira
2. inspira contando mentalmente fino a 4
3. trattieni il fiato per 7 secondi
4. espira contando mentalmente fino a 8.
Ferma i pensieri negativi, riformulandoli con affermazioni positive
Continuare a ripeterti che non ce la farai mai, che non ne va una giusta ecc, non farà altro che alimentare il tuo senso di impotenza e di sopraffazione.
Quindi, chiudi gli occhi e sostituisci i pensieri negativi con frasi più morbide e incoraggianti.
Qualche esempio: “Non sono sola”, “Posso fare una cosa per volta”, “Sto facendo del mio meglio e vado bene così”, “Posso chiedere aiuto”.
Trova la tua frase e ripetila come esercizio per tornare con i piedi per terra ogni volta ti senti così.
Ricordati che urgente non è importante
Come ci ricorda la matrice di Eisenhower è utile distinguere le attività in:
– importanti e urgenti
– importanti e non urgenti
– non importanti e urgenti
– non importanti e non urgenti.
Suddividere gli impegni seguendo questo spunto può esserti molto utile per individuare quelli a cui dare precedenza e per non perdere il filo quando non sai da che parte girarti!
riflettici quando avrai recuperato fiato e lucidità per rivedere l’ordine di importanza e recuperare le tue priorità.
Affronta una questione per volta
A differenza di quanto crediamo (o di quanto ci piace credere), non siamo fatte per portare avanti più cose alla volta e il multitasking è la risposta al desiderio di tenere tutto sotto controllo, non solo, ti porta ad accentrare, anzichè delegare.
Rifacendoti al punto precedente e a cosa sia importante per te, affronta un impegno alla volta: in questo modo sarai certa di non disperdere energia, di concentrarti sulle cose più importanti e riuscirai a portare a termine i tuoi compiti più facilmente. La tua autostima ti ringrazierà e ne guadagnerai in leggerezza!
Metti in discussione ciò di cui sei convinta e sii sincera con te stessa:
Come? Facendoti queste domande… solo tu sai le risposte!
- Il perfezionismo e il desiderio che sia tutto fatto con i tuoi standard come influiscono sulla quantità impegni di cui ti fai carico e che ti fanno poi sentire sopraffatta?
- Sei sicura che sotto la frase “Se non lo faccio io, non lo fa nessuno!” non si nasconda la convinzione che “Come lo faccio io, non lo fa nessuno!”?
- Cosa pensi e come ti senti all’idea di non riuscire a occuparti di tutto?
- E all’idea di chiedere aiuto?
Chiedi aiuto e sorpattutto fatti aiutare
Lasciati aiutare e se l’aiuto non arriva spontaneamente, chiedilo!
So che sei stata educata a cavaertala da sola e so quanto sia difficile per te chiedere una mano, per questo ti invito a riflettere su una distribuzione delle responsabilità e su dei confini che ti permettano di dedicarti alla tua parte e lasciare che gli altri facciano la loro. Questo passaggio è essenziale per mantenere l’armonia nel lungo periodo e non tornare a sentirti sopraffatta alla prima occasione.
Se fatichi a farti aiutare e a delegare, parti dalle attività meno importanti che sono emerse dalla matrice che ti ho illustrato qualche riga più su e poi man mano passa agli impegni più importanti e gravosi.
Ricorda: il mondo non crolla se non sei tu a occuparti di tutto!
Metti in circolo energie positive
Appena puoi, stacca tutto e concediti momento di attività fisica (ballare, fare una corsa, una passeggiata o un giro in bici) con cui superare il senso di oppressione grazie al movimento e alle endorfine!
Quando tornerai, ti sembrerà tutto più leggero e meno urgente!
Ricordati che non devi essere perfetta
Né tantomeno onnipresente o onniscente.
“Mi do il permesso di sbagliare“ è un mantra che dovresti scrivere e rileggere nei momenti in cui ti senti oppressa da tutto ciò che devi fare e dalla convinzione di doverlo fare bene a tutti i costi (spesso principale fonte del senso di sopraffazione).
A furia di leggerlo, entrerà a far parte di te, dei tuoi pensieri e agirai di conseguenza, imparando a essere più clemente con te stessa.
Quando ti senti sopraffatta, cambia la domanda che ti fai!
La domanda ricorrente“Come faccio a fare tutto?” è il sintomo di una convinzione che ti porta dritta nelle braccia dell’affanno.
L’idea che sta dietro a questa domanda è che tu debba per forza fare tutto e questo pensiero di dovere ti obbliga in qualche modo a rispettare uno standard che non è umano e a pretendere da te stessa l’impossibile.
Per questo, come ultimo suggerimento, ti propongo di sostituire questa domanda ricorrente con queste due varianti:
“Cosa posso fare, in questo momento? Per cosa ho le energie e le risorse?”
“A cosa scelgo di dedicarmi?”
Prova queste tecniche per ridimensionare il tuo senso di sopraffazione e ritrovare lucidità.
E se vuoi mettere a fuoco con me cosa ti sta generando affanno e quali sono le tue priorità, candidati per lavorarci insieme con la sessione di consapevolezza Luce!
Ti aspetto,
Patrizia
Ph Ian Dooley su Unsplash