Puoi anche dire no: affermare te stessa con un monosillabo
Hai presente quando ti ritrovi a rimuginare su una situazione appena vissuta e a ripeterla nella tua testa parola per parola, dicendoti: “Avrei dovuto dirgli come la pensavo!” o “Avrei dovuto rispondere no!”, magari arrabbiandoti con te stessa per non esserci riuscita e con l’altro per non averti capito?
O quando sei combattuta perché da una parte vorresti dire o fare qualcosa, esporre il tuo punto di vista, esprimere di cosa hai bisogno, e dall’altra invece ti senti frenata dal timore di non essere compresa o di perdere la stima di qualcuno?
Se cerchi di accontentare sempre tutti tranne te stessa e trascuri quella vocetta che nella tua testa urla “NO”, mentre le tue labbra stanno pronunciando “SI”, potresti avere bisogno di lavorare sulla tua assertività e sulla tua capacità di affermare te stessa e le tue necessità.
L’assertività è un presupposto essenziale per star bene con te stessa, migliorando al tempo stesso la relazione con gli altri.
Cosa significa affermare te stessa?
Quando faccio coaching trovo molto efficace chiedere di dare una propria definizione delle parole o dei concetti su cui ci stiamo concentrando.
È una strategia che uso per rendere le mie clienti consapevoli e disinnescare il pilota automatico. Un modo molto utile per stanare convinzioni e credenze che le condizionano.
Per questo, prima di proseguire con la lettura ti chiedo di riflettere sulla tua definizione di assertività.
Scrivi tutto ciò che ti viene in mente senza pensarci troppo e poi prosegui con la lettura del post per notare le differenze con la spiegazione “da manuale” e poi con la mia!
Fatto? Ora puoi continuare a leggere!
Assertività, secondo il dizionario Garzanti, è “l’insieme delle abilità cognitive e comportamentali che consentono a un soggetto di affermare la propria personalità, senza cadere in comportamenti passivi o aggressivi”.
La mia personale definizione invece è questa:
Assertività significa riuscire ad affermare me stessa (i miei valori, i miei bisogni, le mie scelte), con il coraggio di esprimermi e di condividere il mio pensiero, rispettando il punto di vista dell’altro.
E ora dimmi, qual è la tua? Ci sono delle differenze con quelle che hai appena letto?
Una volta definita la tua visione di assertività, è importante capire se sia profondamente autentica.
Per farlo, rileggila e chiediti:
– di chi è la voce che parla mentre la scorri? È la tua? O ti ricorda la voce di qualcun altro?
– quali sono le esperienze che ti hanno portato a dare questa definizione?
– ti ritrovi in tutto quello che hai scritto? Il tuo corpo e le tue emozioni che segnali ti danno?
Affermare te stessa: sei convinta che sia sbagliato?
Spesso il nostro modo di vedere le cose è “contaminato” da convinzioni e credenze che non ci appartengono e che abbiamo fatto nostre. Può succedere quindi di incamerare modi di dire, convenzioni, atteggiamenti e pensieri condivisi dalla cultura in cui siamo immersi e dalle persone con cui cresciamo, di reinterpretarli in base al nostro sistema di valori e alla nostra esperienza e questo influenza fortemente la nostra visione del mondo.
In poche parole, diventa la nostra realtà.
Queste sono alcune delle convinzioni con cui sono cresciuta io e che ho dovuto smantellare per imparare e pormi in maniera assertiva:
- dissentire è scortese
- esprimere i propri bisogni è da egoisti
- le persone educate tengono per sé le loro idee e non esprimono critiche
- chi sa far valere le proprie ragioni è arrogante
- le persone gentili dicono sempre sì
- meglio acconsentire per il “quieto vivere”
Ora prova tu:
- quali sono le tue convinzioni sull’affermare se stessi e sul dire di no?
- quali sono le credenze che ti hanno trasmesso? (le cose che ad esempio ti sono state ripetute in merito nei vari contesti in cui sei cresciuta: in famiglia, a scuola ecc)
- come ti hanno influenzato queste convinzioni e queste credenze fino ad ora?
- che ne dici di prenderne una e provare a sovvertirla, trasformandola in un pensiero potenziante che possa permetterti di affermare il tuo modo di vedere le cose?
Impara a dire no: qualche idea su come fare!
1. Fai un bilancio e poi disinnesca il pilota automatico: prendi consapevolezza delle situazioni in cui ti viene più semplice dire la tua e quelle invece in cui ti senti più a disagio a farlo. Quali sono gli argomenti, le condizioni o le persone con cui ti viene meglio? Quali sono quelle che invece ti mettono maggiormente in difficoltà?
2. Definisci i tuoi confini e rispettali: come ti ho spiegato in questo post , stabilire i propri confini significa conoscersi a fondo, avere il coraggio di dire la propria, di compiere scelte, rispettarle e farle rispettare e di essere coerenti con i propri valori.
3. Chiarisci l’obiettivo della tua comunicazione: avere chiaro cosa vuoi ottenere dal confronto con l’altro ti aiuterà a scegliere le parole giuste e ad adottare i comportamenti più efficaci per farlo.
4. Riconnettiti alla tua visione di assertività: cosa dovresti fare per aderire a quella definizione? Poi prendi un bel respiro e fallo!
5. Smaschera le tue paure: chiediti qual è la cosa peggiore che potrebbe succedere se dicessi di no. E poi fatti questa domanda: quanto è verosimile?
E se lo è, è davvero così grave come potrebbe sembrare? Come potrei rispondere e reagire?
Per aiutarti, ecco qualche esempio di timori che abbiamo quando non riusciamo a dire no:
-
- farò una pessima figura
- se rifiuto non mi chiameranno più
- perderò i clienti e non lavorerò più
- ….
6. Allena il coraggio: sperimenta delle situazioni in cui ti senti a tuo agio e in cui pensi di poter introdurre qualche no. Ti consiglio di farlo al di fuori dal contesto familiare o da situazioni particolarmente delicate come quelli lavorativi. Avrai modo di affrontarli quando sarai ben allenata. Meglio provare quando sei in fila in posta e qualcuno ti ruba il posto.
7. Accetta di non poter compiacere tutti: e va bene così, come ti ho già raccontato in questo post!
8. Ascolta bene cosa ti viene detto: tratteniamo così tanto da scoppiare prima ancora di aver fatto concludere chi abbiamo di fronte, favorendo il conflitto. Dare all’altro il tempo di esprimersi è una buona abitudine per allenare l’ascolto e capire cosa ci sta dicendo davvero (che molto spesso è diverso da ciò che presumiamo ci dirà). E ascoltando l’altro affinerai anche l’ascolto verso te stessa!
9. Prendi tempo: fino a quando non ti sentirai sicura, concediti del tempo per rispondere. E se non puoi, andrà bene anche inventare una scusa!
10. Crea delle formule pronte all’uso: prepara delle frasi standard che possano aiutarti nelle situazioni di difficoltà finchè non ti sentirai pronta ad affidarti alla tua spontaneità. Qualche esempio? “Ci penso su e ti faccio sapere”, “Ti richiamo io quando avrò una risposta”, “Ne parlo con … prima di decidere”.
11. Allena l’empatia:
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- verso te stessa: prima di reagire con passività, riconnettiti ai tuoi bisogni e ai tuoi obiettivi e agisci in modo da rispettarli, ricordandoti che esistono.
- verso gli altri: prima di rispondere con aggressività, ricordati sempre che la persona che hai di fronte ha dei bisogni e delle emozioni importanti tanto quanto i tuoi.
12. Mantieni la posizione: non dare troppe giustificazioni e non tornare sui tuoi passi (a meno che tu non ti renda conto di volerlo fare perché hai sbagliato e non perché ti senti in colpa per aver ottenuto ciò che volevi).
13. Concediti di sbagliare: i primi tempi potresti accorgerti di non essere stata spontanea o di non essere riuscita a dosare le parole per rispondere. Ammetti l’errore e sii comprensiva verso te stessa: stai sperimentando e sbagliando si impara!
Cosa ne pensi? Hai anche tu difficoltà a dire no?
Compila questo questionario per parlarmi di te e candidarti a lavorarci su insieme, ti risponderò dandoti il mio feedback e ci confronteremo sul percorso più adatto a te!
Ti aspetto!
Ph. Andy Tootell/Unsplash