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Come far pace con la sindrome dell’impostore

Nell’articolo “Vivere con la sindrome dell’impostore” abbiamo imparato a riconoscere questo fastidioso compagno di viaggio e come ci condiziona, con l’obiettivo di comprendere quando e come si attiva per provare a tamponare l’effetto inibente che ha su di noi.


Oggi, facciamo un passo avanti nel cammino che ci porterà verso la liberazione dalla sindrome dell’impostore e dei suoi effetti inibenti su di noi, quelli che ci fanno sentire intrappolate nel timore di un passo falso o di un errore che potrebbero tradirci e dimostrare la nostra inadeguatezza.



Un monologo fatto di bugie

Il primo aspetto da tenere in considerazione quando parliamo del tuo impostore è che è importante che tu riesca a dirti che le sue parole sono bugie e che non c’è nulla di vero in ciò che ti dice.
Tu non sei un’imbrogliona – nonostante le tue convinzioni – e non c’è alcun inganno che stai perpretrando ai danni degli altri


Non è vero che non sarai mai adeguata, che non sei abbastanza, che non sarai mai all’altezza, che prima o poi chi la tua incapacità sarà svelata. Queste sono parole basate sulla scarsa considerazione che hai di te stessa. Scoprire i bisogni del tuo impostore e della parte di te che ti riempie di convinzioni svilenti può aiutarti a rafforzare quella fiducia e quella stima che ti eviteranno di cadere preda dello sconforto e dell’autocommiserazione.


Ecco perchè è importante trasformare questo monologo in un dialogo che abbia come obiettivo quello di lenire i timori di questo impostore e affermare a te stessa il tuo valore.



Di cosa ha bisogno il tuo impostore?

Il tuo impostore non mente certo per cattiveria e le sue critiche e imbeccate non sono fini a se stesse.
Si tratta piuttosto di un modalità con cui una parte di te cerca di attirare la tua attenzione, con cui cerca di esprimere i suoi bisogni insoddisfatti.

Con tutta probabilità, è la parte di te che sente si sente insicura, che ha bisogno di essere rassicurata, di sentirsi considerata e a riconosciuta nel suo valore, a cui occorre che tu trasmetta fiducia.
Non solo dimostrando che le sue paure sono infondate, ma anche che può fidarsi di te e che non c’è nessuno lì, dietro l’angolo, in agguato, pronto e svelare le tue frodi.

In che modo puoi farlo?


In che modo puoi rassicurare il tuo impostore, dimostrandogli che non c’è proprio alcuna frode da svelare e che tutto ciò che hai e che sei è frutto di un tuo merito?
E che, anche laddove ci fossero stati degli eventi fortuiti a favorirti, tu sei stata in grado di coglierli e che, quindi, hai diritto di goderti i risultati di questa provvidenza e sentirti soddisfatta di te?



Impara a vedere e a “sentire” i tuoi successi

Uno degli aspetti tipici delle persone intrappolate dalla sindrome dell’impostore è l’incapacità di vedere i propri successi, o, meglio ancora, di prenderli in considerazione, di riconoscerli, di far propria l’esperienza che le ha viste raggiungere un traguardo.


Ecco qualche strategia per riuscire a riconoscere i tuoi successi e crere un elenco di prove a tuo favore da portare alla luce ogni volta che il tuo impostore attiverà il suo monologo:




1. Riconosci come ti stai sminuendo

In che modo rispondi di fronte a un complimento?
Qual è il tuo atteggiamento quando ottieni un risultato?


Se ti accorgi che nicchi e sminuisci, che adduci scuse e ti svalorizzi, esercitati a non reagire di impulso e a limitarti a rispondere un semplice “Grazie!”, senza aggiungere altro.
Non è importante quali parole farai seguire, ciò che conta è che tu riesca a resistere alla tentazione di aggiungere qualcosa che sminuisca il valore di ciò che hai fatto.


2. “Ammetti” i tuoi successi

E’ dura, lo so, ma è arrivato il momento di ammettere che anche tu vali qualcosa.
Come farlo? Smettendo di negare l’evidenza!

Prenditi del tempo per mettere a fuoco i tuoi successi, elencando non solo i traguardi raggiunti, ma anche le risorse (qualità, capacità, competenze tecniche, professionali, ecc.) che hai messo in campo per ottenere ciò che hai.

E, anche laddove si fosse verificata una congiunzione tra fortuna e caso, scrivi in che modo sei riuscita a cogliere questa fatalità e a volgerla a tuo favore (anche questa capacità non è da tutti, fidati di me!).


3. Celebra i tuoi risultati

Se ancora non te la senti ti porre l’attenzione sui tuoi risultati (per la versione “pro”, salta al passo successivo!), inizia almeno a darti una pacca sulla spalla ogni volta che ottieni qualcosa, riconoscendo di esserne stata capace.
Non è necessario che sia qualcosa di grosso e importante, per iniziare può “bastare” quella mail che finalmente sei riuscita a inviare o una riunione a cui sei riuscita a presenziare e portare la tua idea.

Ciò che conta è che tu per prima trovi un modo per celebrarti, scegliendo un gesto che ti gratifichi, un dono da farti, una coccola da riservarti.


4. Comunica e condividi i tuoi traguardi

Anche se a piccole dosi, inizia pian piano a raccontare ciò che riesci a ottenere.

Se hai qualcuno con cui condividi gli aspetti più intimi, inizia con lei/lui, poi, pian piano fai pratica e inizia a parlarne allargando la cerchia.
Come se fosse una pratica da allenare quotidianamente, scegli ogni giorno in quale occasione e con quali parole puoi sentirti a tuo agio per raccontare di te e dei tuoi obiettivi raggiunti.


Con tutta probabilità il tuo critico interiore ti urlerà frasi come “Non si fa, chi si loda si imbroda!”. Meglio ancora, significa che sei sulla strada giusta se si prende la briga di farsi vivo!


5. Crea il barattolo dei successi

Questa è la versione più casereccia (o più evoluta!) del diario dei successi!
Può trattarsi della tesi di laurea che hai finalmente terminato, di quel bel voto che hai preso, di un progetto approvato, di un lavoro svolto, del feedback positivo dei tuoi clienti o di chi lavora con te, ecc.

Attacca un’etichetta colorata “I miei successi” su un vasetto, scrivi ogni cosa su un biglietto e poi piegalo per riporlo nel barattolo, a cui attingere ogni volta che la voce del tuo impostore si farà viva e tu sentirai di avere il morale a terra.
Leggere ad alta voce i tuoi traguardi e i riconoscimenti del tuo valore ti farà bene, parola mia!







Ecco, se vuoi far pace con il tuo impostore e liberarti del senso di oppressione che ti provoca quando ti parla, parti da qui.
Se poi senti che è arrivato il momento giusto di imparare a vedere il tuo valore e a sentirti sicura di te stessa, sono qui per te.
candidati per lavorarci su con me con il percorso “Accogli chi sei”!


Ti aspetto,
Patrizia

Ph Amy Treasure/Unsplash

Patrizia Arcadi

Sono Patrizia e ti aiuto a ritrovare il potere, la forza e la fiducia per realizzare la tua Visione di Vita, personale e professionale. Lavorando con me potrai: sentirti più sicura di te e delle tue decisioni nella vita privata e nel lavoro, metterti al primo posto senza sentirti in colpa, riconoscere il tuo valore, dire la tua con sicurezza, apprezzarti e star bene con te stessa.

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