Come chiedere e ottenere ciò che ti spetta
Oggi voglio portarti indietro nel tempo a quando eri bambina e le tue giornate erano scandite da richieste continue: per avere il permesso di fare qualcosa, mangiare un dolce, avere il tuo gioco preferito per il compleanno, ottenere aiuto per fare i compiti ecc.
Al netto di possibili deterrenti come la timidezza o uno spiccato senso di indipendenza e autonomia, chiedevi attenzioni, tempo, coccole, spiegazioni e le risposte che ottenevi, positive o negative che fossero, ti portavano probabilmente a fare altre domande e a crescere certa che per ottenere qualcosa, chiedere fosse necessario, facesse parte del gioco della vita.
Ora ti faccio tornare al momento presente e ti invito a chiederti se sia ancora così.
Anche oggi, per ottenere ciò che ti serve, formuli le tue richieste senza pensarci due volte?
Come ti comporti quando vuoi ottenere un lavoro, un aumento, un favore, un accordo, un aiuto o il rispetto per le tue idee, per i tuoi tempi o i tuoi spazi?
Se sei qui, è probabile che anche tu ti ritrovi spesso in attesa di ottenere ciò che ti spetta ma non osi chiederlo, forse perchè a un certo punto:
– ti sei convinta di non valere poi così tanto da poter fare richieste,
– il “no” ha smesso di essere semplicemente una possibile risposta alle tue domande ed è diventato l’oggetto delle tue paure e la scusa per non avanzare pretese.
La verità è che se continuiamo ad aspettare che il mondo si accorga di noi e di quanto ci meriteremmo di ricevere, rischiamo di rimanere a bocca asciutta e di doverci accontentare delle briciole.
Per ottenere ciò che ci spetta è necessario imparare a chiederlo e, prima ancora, ritenere di meritarlo.
Cosa credi di meritare dalla vita?
Hai presente il detto “Ognuno ha quel che si merita”?
E’ un modo di dire che non mi trova d’accordo per diversi motivi: uno su tutti è che credo che ognuno abbia ciò che pensa di meritare.
Ciò che crediamo di meritare dalla vita infattipuò deterinare ciò che otteniamo, proprio perchè influisce sul nostro atteggiamento, favorendo o ostacolando il raggiungimento di ciò che desideriamo realizzare.
Pensieri, emozioni e azioni infatti sono strettamente legati: pensieri negativi di carenza e scarsità porteranno a provare emozioni spiacevoli che di conseguenza genereranno azioni inadeguate al raggiungimento del nostro obiettivo.
Pensieri positivi invece provocheranno emozioni piacevoli e rassicuranti, a cui seguiranno comportamenti funzionali alla realizzazione di ciò che vogliamo ottenere.
Riflettici su.
A quante cose hai rinunciato, convinta di non meritarle?
Quante richieste ti ronzano in testa ma ti muoiono in bocca perchè mentre le ripeti a mente, pensi: “Figurati se mi dirà di sì“! prefigurandoti scenari catastrofici che si avvererebbero se tu dichiarassi le tue domande?
Quante energie sprechi lamentandoti per ciò che vorresti e recriminando per ciò che ottengono gli altri, senza aver mai espresso i tuoi desideri?
Per questo, prima ancora di chiedere è importante che tu sia certa di meritare ciò che vorresti e di valere quella richiesta.
Questo significa anche che per tu per prima devi convincerti di poterlo ottenere.
Solo così potrai smettere di boicottarti e potrai concentrare le tue energie su ciò che vuoi ottenere e sul modo per farlo.
E concentrarti sul tuo valore e su come comunicarlo a chi sta intorno– partner, capi colleghi, clienti, amici ecc – può aiutarti a “riprogrammare” i tuoi pensieri e a convincerti di meritare il riconoscimento che desideri, sia in ambito personale, sia professionale.
Affermazione di sè: la chiave che può aprire molte porte
Credere di meritare ciò che desideriamo è il presupposto per riuscire a chiedere e ottenere, è vero: eppure, non è l’unico.
Perchè anche quando siamo certe che ciò che vogliamo ci spetti di diritto, non sempre riusciamo a ottenerlo.
A volte perchè la decisione finale non dipende a noi, altre perchè non è il momento giusto, altre ancora perchè le nostre richieste sono formulate in un modo che non ci premia.
Affermare noi stesse, esprimere le nostre necessità e avanzare le nostre richieste non è solo una questione di sostanza, ma anche (in alcuni casi soprattutto) di forma.
Immagina la scena: sono mesi che pensi di chiedere un aumento ma non hai ancora avuto il coraggio di farlo, poi un bel giorno la tua collega ti racconta di aver avuto una bella promozione, prorio quella che tu desideravi e che hai taciuto in attesa che dai piani alti qualcuno si accorgesse dei tuoi meriti.
Così, stanca di sentirti messa in un angolo, irrompi nell’ufficio di chi ha il potere di decidere e ti lanci in uno sproloquio di quanto non sia giusto che la tua collega abbia avuto un avanzamento e tu no e che insomma, anche tu ti meriti un riconoscimento dopo tanti anni.
Poi esci di lì sbattendo la porta, convinta magari di aver finalmente affermato te stessa, di essere riuscita a dire ciò che pensavi, di essere nel pieno della ragione.
Invece, ciò che con tutta probabilità hai fatto è:
– esserti giocata la promozione (o comunque non aver ben disposto il tuo interlocutore perchè la prenda in considerazione),
– aver espresso in maniera aggressiva la tua richiesta come se ti fosse dovuta,
– esserti guadagnata la fama di una bomba a orologeria,
– aver creato un precedente di cui pentirti pochi minuti dopo (perchè l’aggressività nella comunicazione funziona così, prima ti sembra LA scelta giusta, poi ti rimane l’amaro in bocca per ciò che hai detto e come l’hai detto),
– aver generato in te una marea di insicurezze: “Non avrò esagerato? Potevo starmene zitta!”, “E ora cosa penseranno di me?” e ancora “L’aumento me lo posso proprio scordare dopo questa scenata!”.
Questa situazione ti dice qualcosa?
Avanzare le tue richieste significa innanzitutto essere capace di affermare te stessa in maniera assertiva, di non cadere nella trappola della passività, certo, ma nemmeno in quella dell’aggressività e della prevaricazione, comunicando il tuo pensiero con chiarezza e coraggio.
Nel rispetto delle tue necessità, così come delle necessità e del punto di vista quelle della persona che hai davanti.
Prima di porre le tue richieste, quindi, ricordati che affermare le tue esigenze non significa imporle: ciò che a tuo parere ti spetta di diritto è un tuo pensiero che va argomentato nei tempi e nei modi adeguati.
Ecco qualche spunto su cui riflettere per un approccio più assertivo:
1. Mettiti nei panni di chi ti sta di fronte: qual è il suo punto di vista? Quali sono i suoi bisogni, i suoi obiettivi, quali conseguenze può avere per lei/lui la tua richiesta?
2. La gentilezza paga: a differenza dell’arroganza e della prevaricazione che possono solo maldisporre o farti estorcere un sì, con possibili conseguenze.
3. Formula la tua richiesta in maniera diretta, senza troppi giri di parole. Il tuo interlocutore potrebbe indispettirsi o insospettirsi (“Oddio, cosa vorrà chiedermi con tutti questi preamboli?”) e questo non favorirà di certo lo scambio!
Ti faccio un esempio: hai presente quando qualcuno ti chiede “Senti, cos’hai da fare domani?”.
Non so se succede anche a te, ma quando qualcuno introduce le sue richieste con questa modalità, d’istinto mi chiedo se sia il caso o meno di espormi, perchè ho l’impressione che stia preparando il terreno a un mio sì o perlomeno stia riducendo le possibilità che io dica di no.
Personalmente preferisco una modalità più immediata e diretta ed è per questo che quando formulo le mia domande cerco di attenermi a questo principio.
4. Ricordati che chiedere non vuol dire scusarsi: nè dare troppe spiegazioni (può solo insospettire) o apparire troppo bisognose (può solo impietosire).
5. Genuinità sì, andare allo sbaraglio, no! Quindi meglio non improvvisare e fare pratica: questo ti permetterà anche di capire quali emozioni si muovono dentro di te, imparando così a “navigarle” e a non farti sopraffare nel momento in cui farai il tuo discorso.
6. Consolida la sicurezza in te stessa: questo andrebbe messo in cima! E se non sai come fare, leggi qui per scoprire qualche tecnica efficace!
Chiedere per ottenere: come fare?
Che tu voglia chiedere un orario part time, una promozione, attenzioni, un favore, un aiuto a cui delegare per avere tempo da dedicare a te stessa, o anche solo di organizzare il pranzo di Natale a casa di qualcun altro per una volta, ecco qualche presupposto da tenere a mente per aumentare le probabilità di un buon esito!
1. Fai esperienza e allenati a chiedere: se temi molto il momento in cui dovrai formulare la tua richiesta, inizia da qualcosa di semplice che possa aiutarti a fare pratica senza grosse implicazioni.
Un esempio? Chiedi di andare a cena nel ristorante che hai scelto tu o chiedi lo sconto in un negozio!
2. Chiarisci (ti) il tuo obiettivo e il livello di soddisfazione: cosa desideri ottenere dalla conversazione?
Qual è il tuo “massimo” (per quale risultato faresti i salti di gioia?), il tuo “medio” (per quale esito ti sentiresti ragionevolmente soddisfatta?), il tuo “minimo” (per quale risultato diresti “meglio che niente”) e il tuo “grazie, ma no grazie“?
3. Ragiona per step: è possibile che tu possa ottenere ciò che ti serve in maniera graduale? Contemplare questa possibilità potrebbe aiutarti ad “alleggerire” il momento della richiesta e considerare di arrivarci per gradi.
4. Immagina gli scenari realistici e preparati a rispondere: quali sono i possibili riscontri che potresti ricevere? E quali sono le argomentazioni e/o le obiezioni che potresti avanzare per ciascuno di questi?
Prepararti da questo punto di vista (per quanto possibile) ti permetterà di evitare l’effetto sorpresa e di ridurre l’impatto emotivo che potresti avere sul momento e che potrebbe minare le tue capacità assertive.
E se non ottieni? Non farne un dramma!
Una risposta negativa non è la fine del mondo.
È la tua richiesta che non è andata a buon fine e questo non deve essere motivo per convincerti che non meriti ciò di cui hai bisogno, nè che non valga più la pena chiedere.
Coglila piuttosto come un’occasione per chiederti: “Quale lezione posso portarmi a casa da questa esperienza? Cosa imparo di me?”.
I no possono essere esperienze di cui fare tesoro. Possono fortificarci, farci capire se ciò che ci è stato negato era davvero ciò che desideravamo o che ci serviva, possono indicarci come rivedere i termini delle nostre richieste, dal punto dei vista della sostanza, della, forma, dei tempi, della gestione delle emozioni ecc
Perchè a volte vale più un No incassato al momento giusto che dieci Sì ricevuti nel momento sbagliato.
Cosa ne pensi?
Hai anche tu difficoltà a formulare le tue richieste e a ottenere ciò che desideri?
Qual è la tua esperienza?
Vuoi riuscire a mettere a fuoco ciò di cui hai bisogno e imparare a chiederlo? Contattami e raccontami la tua storia. Ti risponderò illustrandoti come posso essere al tuo fianco per riuscirci con i miei percorsi di coaching!
Grazie e a presto
Patrizia
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