Come essere più comprensiva con te stessa
(Prima che con gli altri)
Non è insolito per noi donne riuscire a essere comprensive con gli altri, o perlomeno averne la predisposizione.
Ascoltarli, capirne il punto di vista, metterci nei loro panni, interessarci a ciò che provano, coglierne le emozioni e, in caso di torti subìti, arrivare anche a perdonarli, non sono azioni a noi sconosciute.
Quanto sarebbe bello se riuscissimo a rivolgere lo stesso livello di comprensione anche a noi stesse?
Come ci sentiremmo se quell’apertura, quella capacità di ascolto, quella compassione e quella gentilezza fossero atteggiamenti naturali e spontanei anche nei nostri riguardi?
Probabilmente ci sentiremmo meglio con noi stesse, più propense a capire cosa succede dentro di noi, più interessate alle nostre emozioni, ai nostri bisogni, al perchè delle nostre azioni.
Meno giudicanti, meno auto critiche e per questo meno sull’attenti, più serene e rilassate, non solo nel rapporto con noi stesse, ma anche nella relazione con chi ci sta intorno.
E quella sensazione di inadeguatezza che origina dalla convinzione di non essere all’altezza perchè molto concentrate a soppesare le nostre mancanze e i nostri sbagli, potrebbe addirittura svanire per lasciare spazio all’accettazione di noi stesse, delle nostre emozioni, dei nostri stati d’animo, delle nostre azioni.
Sì, l’accettazione potrebbe prendere il posto della colpa e della condanna, l’accoglienza il posto del giudizio, la fiducia in noi stesse quello dell’insicurezza.
Comprensione verso te stessa
Prima di aprirci agli altri, anche solo per avere la certezza di riuscire a farlo al meglio, sarebbe auspicabile riuscire a rivolgere a noi stesse quello stesso grado di comprensione.
Vale la pena provare, non lo credi anche tu?
1. Ascolta come ti senti davvero e fai di conseguenza
Quando ti senti esausta, fermati, quando stai dicendo l’ennesimo sì per non deludere qualcuno, pensaci due volte, quando senti che stai tirando troppo la corda, ammetti che stai chiedendo troppo a te stessa.
Non è necessario che tu riesca a fare tutto e che tu riesca a farlo bene. Ascolta il tuo corpo, le sensazioni che ti dà, impara a capire i segnali
e a darti il permesso di coglierli.
E poi concediti di avere dei limiti: non vuol dire cedere, bensì usare le tue risorse con intelligenza, capire chi sei, capire dove poter migliorare.
E, soprattutto, farlo solo se è una decisione giusta per te.
2. Sii consapevole delle tue capacità
Può sembrare una frase fatta, da slogan pubblicitario, eppure riconoscere le tue capacità e le tue qualità è essenziale per essere più comprensiva con te stessa.
Essere consapevole di potertela cavare infatti, ti permetterà di non buttarti già di fronte all’errore e di sapere che hai gli strumenti per superare le difficoltà.
Per comprendere che sì, magari hai commesso uno sbaglio, ma allo stesso tempo hai le qualità per andare oltre, imparare da ciò che è accaduto, senza disperdere le tue energie in recriminazioni e colpevolizzazioni.
E se fatichi a riconoscere le tue qualità, prova questi tre esercizi:
1) fai un elenco di tutte le difficoltà che hai superato e scrivi per ciascuna almeno cinque tue caratteristiche che ti hanno permesso di farlo,
2) scrivi i tuoi traguardi oiù grandi ed elenca per ciascuno le qualità che hai messo in campo per raggiungerli,
3) chiedi a cinque persone che conosci quali sono i tuoi talenti e i tuoi punti di forza e per cosa si rivolgerebbero a te.
Come ti senti a osservare le risposte?
3. Individua il tuo pensiero critico
Quali sono le parole che ti dici quando pensi di rivolgere attenzioni a te stessa?
Quali sono le frasi che si ripetono nella tua mente e i pensieri che ti vietano di esserti “vicina”, di essere comprensiva nei tuoi riguardi?
Tra queste frasi, quali fanno da motore per tirare dritto e darti motivo per non ascoltarti?
Butta giù un elenco di tutte le frasi e le parole che ti vengono in mente e verifica se queste convinzioni sono proprio “tue” o se derivano dall’esterno.
Sono il risultato di insegnamenti o aspettative altrui? Sono la proiezione di ciò che pensi che gli altri vogliano da te?
E’ qualcosa che hai appreso nel tempo e che forse non ti appartiene?
4. Rendi più gentile il tuo dialogo interiore
Rivolgiti a te stessa in positivo e usa frasi incoraggianti.
Riformulare le tue convinzioni e il tuo dialogo interno in positivo può aiutarti a cambiare idea su di te e sul fatto che anche tu (anzi, soprattutto tu) meriti attenzioni da parte tua e hai bisogno di curarti di te stessa.
Pensi spesso “Chi ti credi di essere?” prova a riformulare questo pensiero in “Sono una persona che merita rispetto e attenzione”.
E ogni giorno, prova a chiederti: come potrò essere comprensiva nei miei riguardi, oggi?
Quali parole gentili posso rivolgermi in questo momento?
5. Mi do il permesso di…
Immagina di vivere in una realtà fatta a immagine e somiglianza dei tuoi desideri: quali sono le azioni che ti concederesti di fare?
Cosa ti daresti il permesso di dire?
Quali emozioni ti daresti il permesso di provare?
Fai andare l’immaginazione e poi torna nel presente stilando un elenco di ciò che ti dai il permesso di fare/essere/provare per esserti più vicina oggi.
“Io mi do il permesso di/per…“
Essere più comprensiva con te stessa è un permesso che puoi darti solo tu: è un diritto che nessuno ti può vietare e che solo tu puoi pensare di meritare.
6. Ascolta i tuoi bisogni
Per esercitare comprensione nei tuoi confronti è importante affinare l’ascolto di te stessa, a partire dai tuoi bisogni.
E no, non sto parlando di dormire, bere, mangiare.
Mi riferisco a necessità che fanno parte della sfera della cura di te stessa, dell’autostima, dell’appartenzenza e della considerazione. Bisogni di autorealizzazione e di benessere, quelli che, una volta realizzati, possono farti sentire sicura di te e dell’amore che hai intorno, fiduciosa e soddisfatta.
Bisogni che solo tu puoi darti il permesso di provare e di soddisfare.
E per riuscire a farlo, parti da questo articolo in cui ti indico tre modi per riuscire a individuare i tuoi bisogni.
7. Rivolgiti richieste e non pretese
Prova a rivolgerti a te stessa con delle richieste e non con delle pretese.
Ridimensiona la portata di ciò che chiedi a te stessa: essere consapevole delle tue risorse e capacità significa rivolgerti richieste raggiungibili.
Importi di tenere testa a tutto, di onorare compiti e raggiungere traguardi oltre ogni limite umano (e se ripensi bene alle tue giornate e a cosa ti imponi di dover fare prima di arrivare a sera, sono certa che capirai cosa intendo) non ti aiuterà ad allenare la compassione nei tuoi riguardi.
Rischierà piuttosto di farti sentire solo insoddisfatta di te: come scrivevo in questo articolo , il trucco è fare i conti con ciò che è davvero in nostro potere fare e rivolgerci richieste “sostenibili”.
8. Devi o vuoi?
Quante volte ti ritrovi a fare qualcosa solo perchè si deve, perchè pensi che gli altri se lo aspettino da te, o solo perchè le altre lo fanno?
Le altre fanno lavoretti con i figli e ti imponi di farlo anche tu, anche se non ne hai alcuna voglia, con la conseguenza che finisci per strillare tutto il tempo per poi sentirti in colpa?
Ti obblighi a puntare la sveglia un’ora prima per fare ginnastica perchè lo fanno tutte, ma alla fine sei stravolta e ti maledici perchè vorresti solo dormire e riposare?
Esercitare comprensione verso te stessa significa anche riuscire ad ascoltarti a tal punto da non trovarti invischiata in situazioni che possono metterti a disagio e in difficoltà, con la conseguenza di sentirti inadeguata e in colpa perchè magari ti rivedi a fare qualcosa di cui non ti importa ma che ti sei imposta di fare.
Quindi, per quanto possibile, chiediti se ciò che fai ha davanti un “Devo” o un “Voglio”.
Come fare?
Chiediti quali sono i tuoi “obblighi” e per ciascuno prova a capire quali sono quelli che desideri mantenere (voglio), quali sono quelli da cui non puoi prescindere e quali sono invece i devo che puoi lasciare andare perchè non ti corrispondono.
9. Ricordati che lo fai con le migliori intenzioni
Ricordati che quando agisci, lo fai con le migliori intenzioni. Gli errori ci sono e il trucco per non condannarsi quando li commettiamo è non reagire col meccanismo automatico della colpevolizzazione, ma ricordarci che le intenzioni con cui abbiamo agito erano le migliori.
Questo ti aiuterà a smettere di mortificarti!
10. Ancora: la parolina magica
Se stai pensando come sia possibile che un avverbio sia rientrato in questa lista, è presto detto.
Per esercitare comprensione, attenzione e compassione nei tuoi confronti, puoi introdurre il senso di fiducia nella tua vita utilizzando questo termine.
La prossima volta che non riuscirai a fare qualcosa, anzichè dire “Non sono capace”, prova a dire “Non ho ancora imparato a farlo”.
Quell’“Ancora” , così come la sua variante “Non ancora”, ti aiuterà a rimuovere il blocco della sfiducia nei tuoi riguardi e a ragionare in termini di possibilità: il fatto che tu non l’abbia fatto o che non ci sia riuscita fino ad ora, infatti, non significa che tu non possa farlo in futuro!
Prova anche tu a essere più comprensiva con te stessa.
Non c’è nulla da perdere, solo vantaggi!
E se vuoi che io ti aiuti a farlo con il coaching, cancidati a lavorarci su con me compilando il questionario che trovi qui!
A presto!
Patrizia
Ph Aki Tolentino/Unsplash