Come rendere il fallimento un momento di successo
“Non puoi lasciare che i tuoi fallimenti ti definiscano. Devi lasciare che i tuoi fallimenti ti insegnino. ” Barack Obama
La prima volta che ho sentito dire che nel fallimento si cela un’opportunità sono scoppiata in una risata sarcastica e ho pensato: “Sì, come no, non me la dai a bere!”
Ero al liceo, mi trovavo di fronte a un compito in classe di tedesco andato piuttosto male e, più l’insegnante si prodigava a spiegarmi che non ci fosse nulla di male nell’aver sbagliato la traduzione e quanto fosse un’occasione per capire cosa avessi bisogno di consolidare, più pensavo che me la stesse raccontando per placare la mia crisi da perfezionista che aveva commesso un errore.
All’epoca credevo che la perfezione fosse la soluzione di tutti i mali (miei e del mondo) e che solo prestazioni perfette mi avrebbero assicurato il rispetto e l’approvazione da parte degli altri.
Crescendo, gli errori e i fallimenti non si sono limitati a una verifica andata peggio del previsto, ma hanno iniziato a pervadere la mia vita come se avessero deciso di darmi una lezione, di sfidarmi e mettere alla prova la mia resistenza e la mia capacità di ottenere la perfezione.
Dal lavoro, all’esperienza della maternità, dalle relazioni con gli altri, alle scelte ordinarie, la mia vita è stata costellata di imperfezioni che si sono manifestate in azioni di cui poi mi sono pentita, decisioni che non si sono rivelate azzeccate, aspettative tradite e obiettivi a malapena sfiorati.
Devo concludere che la mia vita fin qui sia stata un fallimento? Decisamente no!
Ciò che posso affermare con certezza, piuttosto, è che la mia docente di tedesco aveva ragione e che il cammino che mi ha permesso di lasciar andare il perfezionismo ha portato con sè anche la consapevolezza che sì, nell’insuccesso può esserci un’opportunità.
Purchè:
– tu la riesca a vedere (e qui non sto parlando di capacità che si hanno o non si hanno, mi riferisco piuttosto all’importanza di un’acquisizione di consapevolezza e conoscenza di sè tali da riuscire cambiare prospettiva sul significato del fallimento e del successo),
– tu la riesca a cogliere (ma sei hai messo una X sul punto precedente, qui vinci facile!).
In questo post vediamo come fare a cogliere l’opportunità nel fallimento e a trasformarlo in un successo, anche quando ci sembra impossibile che sia così!
Strategie per rendere un fallimento un’occasione di crescita
1. Riformula il tuo concetto di fallimento
Qual è la storia che ti racconti all’idea di fallire? O quella che ti sei raccontata l’ultima volta che hai fallito?
Quali sono i pensieri che ti affollano la mente di fronte a una prospettiva simile? Se si tratta di espressioni come “Non sono all’altezza, non ne combino una giusta, gli altri si accorgeranno che non valgo nulla, questa cosa non fa per me.” ciò che stai facendo non è sicuramente concentrarti sul lato positivo dell’errore, quanto su ciò che ti manca, su ciò in cui “difetti”.
In questo modo non farai che alimentare una logica di “scarsità” che ti vede identifica con ciò che non sei e sai fare e non ti permette di vedere ciò che puoi migliorare, ciò di cui non sei “ancora” capace, ma che presto potresti imparare o riuscire a realizzare.
Se ti identificherai con il fallimento (“Io sono fallita, io non valgo abbastanza” ) non ti darai il permesso di cogliere cos’altro c’è oltre al tuo errore e ciò che di buono porta con sè (esperienze, conoscenze, nuove prospettive, ecc.).
Riformulare il tuo pregiudizio sul fallimento, quindi, può essere un buon passo per considerarlo un momento di crescita, uno strumento da utlizzare all’occorrenza anche in futuro, non per non sbagliare più, ma per sbagliare meglio.
Prova così
Ho sempre pensato che il fallimento fosse…
Mi hanno sempre detto/insegnato che il fallimento fosse…
E, nel fare esperienza del fallimento, queste convinzioni mi hanno sempre influenzato in questo modo…
Il modo con cui oggi voglio emanciparmi da queste convinzioni limitanti e con cui voglio riformularle, è...
2. Riconsidera il tuo concetto di successo
Anche il modo con cui consideri il successo può condizionarti nell’esperienza del fallimento.
Se per te successo significa che le cose devono andare necessariamento come ti aspettavi o come vuoi tu, se ciò che ti dici quando hai successo è che “vai bene”, se ritieni che il successo sia l‘ottenimento della perfezione e che solo se lo realizzerai avrai il rispetto di chi ti circonda, probabilmente questa convinzione ti sta influenzando al pari della tua visione del fallimento.
Rivedere anche la tua concezione di successo potrà aiutarti ad apprezzarti anche quando non lo avrai pienamente soddisfatto e a non considerarti un fallimento su tutta la linea di fronte a un errore o quando le cose non andranno alla perfezione come tu ti aspettavi.
Prova così
Ho sempre pensato che il successo fosse…
Mi hanno sempre detto/insegnato che il successo fosse…
E, nel fare esperienza del successo, queste convinzioni mi hanno sempre influenzato in questo modo…
Il modo con cui oggi voglio emanciparmi da queste convinzioni limitanti e con cui voglio riformularle, è…
3. Il fallimento come tappa obbligata
“Il fallimento è alla base del successo.” Lao Tzu
Quante energie e quanto tempo sprechi a colpevolizzarti e a rimuginare, quando commetti un errore o quando ottieni meno di ciò che volevi?
Nella cultura occidentale, siamo abituati a considerare il fallimento come una colpa, come un limite delle nostre capacità.
Siamo soliti concentrarci sui difetti, anzichè sui pregi, su ciò che ci manca, piuttosto che su ciò che possediamo.
In poche parole, anzichè valorizzarci, passiamo il tempo a mortificarci e questo ci porta a porre l’attenzione solo al risultato finale e a farci ritenere soddisfatti solo se lo avremo raggiunto rispettando tutti i nostri standard.
In questo modo, però, non poniamo alcuna attenzione al processo, agli step intermedi, agli sforzi che facciamo lungo il cammino, quasi dandoli per scontati.
E, con la stessa logica, consideriamo un fallimento come la fine di tutto, anzichè come una semplice tappa del percorso. Confondiamo il fallimento con la certezza di essere falliti.
Se invece provassimo a contemplarlo come parte del percorso, riusciremmo a concentrare le nostre risorse sul trarne il meglio, anzichè disperderle e affannarci a trovare un colpevole.
Il fallimento quindi è una tappa obbligata della strada e, solo considerandola come tale (anizichè come la consacrazione definitiva del nostro scarso valore), potremo imparare a sbagliare meglio la prossima volta e a non perserverare rimanendo intrappolate nell’immobilismo.
Prova così
Torna ai fallimenti per cui ti sei accusata e chiediti in che modo considerarli una tappa del processo, potrebbe portarti la prossima volta a fallire meglio.
Quale consapevolezza e conoscenza (di te e del mondo) ti hanno permesso di raggiungere?
Se anzichè farti paralizzare dall’errore, ti dessi la possibilità di considerarlo una tappa necessaria del tuo percorso, quali risorse ed energie libereresti?
E come le useresti per procedere?
Ora che hai letto l’articolo riesci a cogliere la possibilità di trasformare l’errore in un successo per te?
Serve una mano per farlo?
Scrivimi compilando questo form, ti illustrerò come potrò supportarti con il coaching!
Ti aspetto,
Patrizia
Ph The Blowup/Unsplash